Area archeologica di Largo Argentina, al via i lavori che la renderanno visitabile: ecco come sarà

Passerelle accessibili, luci a led, biglietteria e spazi espositivo. Presentato il cantiere che partirà tra qualche settimana e che è stato finanziato da una cospicua donazione da parte di Bulgari.

Entro metà maggio partiranno i lavori per rendere finalmente accessibile e visitabile l’area sacra di Largo Argentina. L’annuncio oggi alla presentazione ufficiale con la partecipazione dell’ad di Bulgari Jean-Christophe Babin, della sindaca Virginia Raggi, dell’assessora alla Crescita Culturale Lorenza Fruci e della Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli.

Il sito archeologico, noto per la presenza di importantissimi edifici e strutture sacre a partire dall’età repubblicana, verrà così per la prima volta aperto ai cittadini in maniera organizzata. Verranno realizzati dei camminamenti in quota – illuminati di notte con luci led – che consentiranno ai visitatori una fruizione in sicurezza.

Jastrow, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Nella zona insistono quattro templi di età compresa fra il III e il II secolo a.C., tra cui il basamento di tufo della Curia di Pompeo. I lavori sono stati resi possibili dalla donazione da parte di Bulgari di circa un milione di euro: nel 2019 l’azienda aveva siglato una convenzione con Roma Capitale, destinando a tale scopo 500.000 euro, cui si sono sommati i fondi residuali della precedente convenzione, stipulata nel 2014 per il restauro della Scalinata di Trinità dei Monti, per un valore di 485.593 euro.

Il progetto è articolato su tre elementi: la torre del Papito, che ospiterà i servizi di biglietteria e uno spazio espositivo nel portico esterno; un sistema di percorsi verticali e orizzontali interni all’area archeologica, comprensivi di una pedana elevatrice a cabina aperta che consentirà l’accesso all’area agli utenti con disabilità.

I percorsi su passerella permetteranno la visione ravvicinata dei templi e dei numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi e dalle demolizioni che hanno interessato la zona tra il 1926 e gli anni Trenta del secolo scorso; un’area espositiva coperta, che sarà allestita nel portico orientale dell’Area Sacra, oggi corrispondente alla parte situata al di sotto del piano stradale di via di San Nicola dè Cesarini.

Lungo il percorso, il visitatore potrà seguire lo sviluppo storico dell’area sacra attraverso una serie di pannelli che ospiteranno reperti rinvenuti nell’area e pertinenti alle diverse fasi di vita del complesso. Tra iscrizioni, frammenti di decorazioni architettoniche, terrecotte e resti di statue sarà possibile seguire le vicende del sito a partire dal III secolo a.C. fino alle demolizioni del ventennio fascista.

Riposizionata la pavimentazione domizianea e preservata la storica colonia felina, sarà l’occasione per tornare sui misteri ancora non risolti. Se il Tempio B, a forma circolare, con tutta probabilità era dedicato alla Dea Fortuna, come racconta la Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali, Maria Vittoria Marini Clarelli, poco si sa ancora del “piccolo” Tempio A, secondo alcuni edificato dal console Q. Lutazio Catulo in onore di Giuturna. “Il Tempio C è il più antico – dice la sovrintendente – forse eretto per la dea sabina Feronia. Mentre il Tempio D, del II a.C.,è il più grande, ma ancora divide: per alcuni era dedicato ai Lari Permarini, per altri alle Ninfe”.

L’intervento, presentato oggi ufficialmente, è stato affidato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali all’Impresa Biagioli e durerà un anno.

Siamo abituati a vedere dall’alto l’area archeologica perché è più bassa del piano di calpestio – ha detto la sindaca Virginia Raggi – Con questi lavori inizieremo a entrare dentro l’area, ci saranno delle passerelle che ci faranno camminare accanto alle vestigia e vedremo da vicino questi quattro templi su cui gli storici cercano di capire a chi fossero dedicati. La cosa bellissima è che si potrà camminare completamente in quota e i percorsi saranno completamente accessibili a tutti. Sarà possibile infatti scendere dal piano strada con degli ascensori fino alla quota degli scavi e sarà consentito a tutti, anche a chi ha disabilità o ai passeggini“.

Oltre alla realizzazione dei nuovi percorsi su passerella, saranno realizzati alcuni interventi di restauro sui resti archeologici presenti nell’area. Lavorare per riaprire luoghi così importanti per cittadini e per tutti coloro che visiteranno la nostra meravigliosa città, vuol dire prendersi cura e avere sempre più modi e occasioni per conoscere la nostra storia, la nostra identità. Ringrazio Bvlgari per essere ancora una volta al nostro fianco” così Lorenza Fruci, Assessora alla Crescita culturale di Roma Capitale.

Ci sono tanti altri lavori da realizzare per questa città e noi siamo sempre pronti a offrire il nostro aiuto“, ha detto l’ad del gruppo Bvlgari, Jean-Christophe Babin. La maison romana ha sostenuto anche il restauro del mosaico della palestra delle terme di Caracalla, la scalinata di Trinità dei Monti, il rifacimento dell’illuminazione dell’Ara Pacis. E proprio in quell’area ha annunciato che il 21 aprile ci sarà “una sorpresa”.

Stiamo lavorando su alcuni progetti di medie dimensioni, altri più grandi – ha aggiunto Babin – ma nei prossimi anni avremo il piacere di annunciare o celebrare ulteriori collaborazioni tra Bulgari, Roma Capitale e la Sovrintendenza. Siamo impegnati nell’arte, dall’antico al contemporaneo – ha ricordato – al MaXXI tra qualche giorno presenteremo il premio Maxxi Bulgari 2021. Cerchiamo di contribuire alla bellezza di Roma“.

la Repubblica. Elena de Stabile 14 aprile 2021CRONACA © Copyright la Repubblica

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