È uscito il numero 117 di Kermes! Un numero speciale, da non perdere…

Il numero 117 è dedicato a:

Le installazioni. Conservazione, movimentazione e riallestimento.
Il corso di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e la giornata su conservazione e restauro delle opere contemporanee

Leggiamo l’introduzione al numero:

La giornata di studio su restauro e conservazione del Contemporaneo è organizzata dall’IGIIC (Gruppo Italiano dell’International Institute for Conservation) e dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, che dal 2016 ospita l’evento all’interno della prestigiosa Aula Magna.
Nell’Accademia infatti si incontrano la creazione dei linguaggi della comunicazione artistica e le metodologie della conservazione, caratterizzanti il corso quinquennale che abilita alla professione di restauratore di Beni Culturali. Come le precedenti, anche la quinta edizione della giornata di studio, dedicata alle installazioni, si è svolta in coincidenza con la ormai storica manifestazione bolognese di Arte Fiera, nella quale convergono professionisti dell’arte contemporanea internazionale.
L’argomento scelto, le installazioni, è stato suggerito dall’esperienza di manutenzione di A proposito di Ustica di Christian Boltanski, installazione permanente che è al centro del museo per la Memoria di Ustica, nel quale è ricomposto il DC9 abbattuto nel 1980 con ottantuno civili a bordo.
L’intervento di manutenzione, che ha coinvolto studenti e docenti dei tre profili formativi della scuola di restauro bolognese, di fronte all’inarrestabile declino del particolare materiale della installazione, aveva posto un quesito di fondo: si può conservare il messaggio poetico dell’opera al di là della sua materia? Ancora una volta, la specializzazione tecnica sui materiali non era in grado, da sola, di dare risposta.
Non nel nostro caso, e neppure nel caso delle tante installazioni in cui è implicita una impermanenza.
La coincidenza temporale della giornata di studio con Arte Fiera ha consentito dunque una riflessione ad ampio raggio su questa particolare forma espressiva che risponde al nome di ‘Installazione’: la presenza rilevante di partecipanti e di qualificati contributi di rappresentanti di istituzioni prestigiose e di professionisti, di restauratori, è stata un’occasione per individuare approcci possibili
per la conservazione delle installazioni. Queste da un lato, pur pensate e realizzate talvolta per una durata limitata, possono rappresentare di fatto un problema per collezioni pubbliche dotate di spazi non illimitati, e dall’altro, la loro conservazione ha valore se l’ opera, pur non immutabile nel tempo, potrà mantenere e trasmettere il messaggio originale.
Ed è dal confronto tra diverse posizioni che possono essere precisati criteri condivisi.

(tratto dall’introduzione agli atti delle giornate)

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