Dal sito dell’ICR
Data: 28/06/2022
Le opere sono state restaurate dall’ICR con l’intervento di studenti SAF e di liberi professionisti diplomati alla Scuola
I DIPINTI
Si è concluso l’intervento di restauro di due dipinti su tavola attribuiti alla scuola del pittore fiammingo Jan Provost (Mons, 1465 – Bruges, 1529), raffiguranti “San Girolamo” e “San Giovanni Battista”, provenienti dal Complesso Monumentale della Pilotta di Parma.
Le due tavole costituivano in origine le ante laterali di un polittico.
Dopo un accurato e complesso intervento di restauro, eseguito dalla restauratrice Giulia Cappelloni, diplomata alla Scuola di Alta Formazione e Studio (SAF) dell’ICR, con la direzione tecnica dei funzionari restauratori Gloria Tranquilli e Francesca Fumelli, i due dipinti sono tornati a Parma, dove saranno esposti nella sezione dei pittori fiamminghi del museo. Di grande interesse le decorazioni sul retro di entrambi i dipinti, emerse grazie al restauro.
LA SCULTURA
Nell’ambito del Diploma di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali della SAF dell’Istituto Centrale per il Restauro, è stato terminato il lavoro di tesi “Il Restauro dell’alfiere del Teatro Farnese a Parma: Intervento pilota per il recupero delle statue in stucco danneggiate dagli eventi bellici. La Tecnologia 3D al servizio del restauro” dalle laureande Elena Russo ed Elena Zichichi, che hanno conseguito il titolo in data 24 giugno 2022 con il coordinamento del relatore Carla Giovannone.
L’opera oggetto di tesi è una scultura in stucco proveniente dal Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, realizzata nel 1618 da Luca Retti, plasticatore della corte farnesiana. Il manufatto rappresenta un alfiere e ornava il proscenio dell’antico Teatro Farnese; è realizzato con una tecnica esecutiva e dei materiali costitutivi particolari, che uniscono aspetti tipici delle opere in stucco da muro insieme ad altri caratteristici della scultura “effimera” barocca. I bombardamenti del 1944 danneggiarono gravemente il fabbricato ed il suo apparato decorativo; la struttura architettonica fu recuperata grazie agli interventi del 1954, mentre l’Alfiere, insieme ad altre opere scultoree del corredo architettonico, venne posto nel sottoscena del teatro e lì custodito sino al suo arrivo nei laboratori ICR presso la sede di Santa Marta al Collegio Romano.
L’intervento è stato eseguito con la prospettiva di favorire la corretta fruizione e valorizzazione dell’opera e di definire i protocolli operativi per il restauro delle altre sculture del Teatro Farnese.
Tutte le attività di ricerca e le scelte operative sono state condotte in stretta collaborazione con lo staff del Museo.
Scarica il comunicato stampa dei dipinti di Jan Prevost
Scarica il comunicato stampa della scultura di Luca Retti