Il restauro della tomba monumentale di famiglia Pizzardi presso il Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

A 100 anni dalla morte del benefattore Carlo Alberto Pizzardi, martedì 12 luglio 2022 presso il Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna si è tenuta la presentazione del restauro della tomba monumentale di famiglia.

Ripercorrere la storia di un filantropo così illuminato offre l’occasione a tutti i bolognesi – ed in particolare per l’Azienda USL – di riscoprire le proprie radici, rinnovando quel sentimento di immensa gratitudine nei confronti dei benefattori del passato e del presente.

Carlo Alberto Pizzardi dedicò parte del suo patrimonio alla costruzione dell’Ospedale di Bentivoglio e contribuì ad avviare la costruzione dell’Ospedale Bellaria, grazie a una donazione a favore dei malati di tubercolosi. Senza alcun erede, scelse di devolvere progressivamente l’ingente patrimonio di famiglia agli Ospedali di Bologna. Così, venne designato erede universale l’Ospedale Maggiore di Bologna, a cui andarono tutte le proprietà, compreso il palazzo di via Castiglione, ultima residenza cittadina della famiglia Pizzardi, divenuta oggi sede legale dell’Azienda USL di Bologna.

In collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna, la Direzione dell’Azienda USL, profondamente grata alla famiglia Pizzardi così come a tutti gli imprenditori e cittadini che ancora oggi continuano ad investire nella sanità pubblica, ha visitato insieme ai soci fondatori della neonata Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche la tomba monumentale dedicata alla famiglia Pizzardi. La visita è stata guidata da Roberto Martorelli, Referente progetto valorizzazione Certosa per il Museo civico del Risorgimento | Settore Musei Civici Bologna, consentendo ai presenti di apprezzarne il valore artistico-culturale.

Nello sguardo altruista e generoso di Pizzardi ritroviamo le fondamenta dell’attuale sistema sanitario che tanto può continuare a crescere grazie alla partecipazione dei cittadini. Dopotutto, sono proprio i bolognesi ad averlo dimostrato nel corso della prima ondata pandemica, dando prova di vicinanza e solidarietà indimenticabili nei confronti del personale sanitario di tutti gli ospedali cittadini. – interviene Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna – E non è un caso che i cent’anni dalla morte di Pizzardi ricorrano nel corso della diffusione del Covid-19. Come se la realtà volesse ricordarci che solo nel dono, investendo sul futuro della sanità, ci prenderemo davvero cura del futuro della comunità“.

Parlare di Carlo Alberto Pizzardi, a cento anni dalla nascita in occasione del restauro della tomba monumentale di famiglia, permette di incrociare due percorsi legati alla memoria: la figura di filantropo di Carlo Alberto e l’importanza dei monumenti funebri, come segni della storia di un territorio. Carlo Alberto Pizzardi, ultimo erede della famiglia Pizzardi, decise di cedere il grande patrimonio di famiglia all’amministrazione degli Spedali di Bologna; prima le terre poi tutti i beni mobili e immobili, designando erede universale l’Ospedale Maggiore di Bologna. La tomba di famiglia, opera dello scultore Cincinnato Baruzzi e ispirata all’antico, costituisce una delle tappe del percorso della memoria della storia della città di Bologna a partire dall’inizio dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Questi monumenti, opera di artisti importanti, sono a un tempo opere d’arte e narrazione di una storia fatta di donne e uomini che nella loro vita hanno segnato l’identità della nostra città” precisa Elena Di Gioia, Delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana.

Il centenario della morte di Carlo Alberto Pizzardi è l’occasione per rendere merito ad una persona molto generosa, che ha ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo del servizio sanitario Bolognese, oltre che nello sviluppo dell’abitato e del territorio di Bentivoglio e nella conservazione del patrimonio storico che ancora oggi ospita. Il Comune di Bentivoglio e l’Unione Reno Galliera con la collaborazione di tante istituzioni culturali bolognesi, oltre che con l’AUSL di Bologna, hanno dato vita ad un significativo calendario di appuntamenti culturali, tra i quali non può mancare quello del restauro della tomba di Pizzardi, segno di attenzione e sensibilità da parte della AUSL di Bologna, che per questo ringrazio” sottolinea Erika Ferranti, Sindaco di Bentivoglio.

Questo restauro, doveroso omaggio a Carlo Alberto Pizzardi, riconsegna all’ammirazione della città un capolavoro della scultura bolognese del primo Ottocento. Il grande marmo scolpito da Cincinnato Baruzzi è uno dei primi tentativi di rappresentazione di un concetto del tutto nuovo per l’epoca: l’Industria. L’artista ci propone una divinità dall’aspetto classico che deve incarnare gli ideali di prosperità e ricchezza ottenuti attraverso il lavoro”  precisa Roberto Martorelli, Referente progetto di valorizzazione della Certosa.

Siamo lieti di aver partecipato alla presentazione di questo importante restauro promosso dall’Azienda USL di Bologna. Si tratta di un intervento che accresce ulteriormente il valore del patrimonio storico-artistico della Certosa, che già oggi rappresenta una delle eccellenze in Italia e in Europa tra i Cimiteri Monumentali. D’altra parte, il restauro e la preservazione delle opere scultoree e architettoniche della Certosa sono tra gli obiettivi chiave di Bologna Servizi Cimiteriali che, fin dalla sua istituzione nel 2013, ha investito e investe risorse importanti in questo campo. Il fatto che anche altri soggetti, come appunto USL Bologna, possano e vogliano contribuire attivamente all’azione di valorizzazione del “museo a cielo aperto della città” rappresenta per noi e per l’intera comunità motivo di grande apprezzamento” conclude Cinzia Barbieri, Amministratore delegato di Bologna Servizi Cimiteriali.

Descrizione del monumento e dell’intervento di restauro
Il monumento funebre della famiglia Pizzardi, realizzato dallo scultore Cincinnato Baruzzi, è datato al 1838-1841. La tomba addossata alla parete di un arco della Loggia a Levante della Certosa.
Una struttura lineare dal basamento modanato, con coronamento timpanato e orecchioni lisci, ha il ruolo di valorizzare la grande statua dell’Industria, ispirata all’antico, posta al centro sopra un alto basamento.

Il braccio sinistro alzato regge un’asta coronata da un globo alato, sormontato da una mano che reca al centro un occhio, emblemi consueti del Commercio. La mano destra della figura, lievemente sollevata, regge una pergamena arrotolata da cui fuoriesce un rametto di mirto. Ai piedi della figura si scorge la cornucopia, emblema dell’abbondanza.

Per approfondire: https://www.storiaememoriadibologna.it/monumento-della-famiglia-pizzardi-1538-opera

Con parere favorevole della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, la pulizia e il restauro della tomba Pizzardi sono stati eseguiti nel mese di maggio da un team di restauratrici di beni culturali con competenze specifiche sul restauro di opere marmoree. I lavori di restauro, finanziati dall’Azienda USL di Bologna, sono stati supervisionati dall’Alta Sorveglianza del funzionario tecnico restauratore della Soprintendenza. Inizialmente l’opera si trovava in uno stato di conservazione mediocre, presentava del deposito superficiale coerente e incoerente ben adeso. Inoltre si riscontravano mancanze di materia nella parte inferiore del basamento e nell’epigrafe funeraria.

L’intervento di restauro ha previsto la pulitura e il consolidamento della materia marmorea e della cornice decorativa in stucco, nonché la realizzazione di una leggera velatura per accordare il colore ormai andato perduto. L’imbotto dipinto è stato oggetto di un descialbo, deciso in seguito ad uno studio stratigrafico, per accordare allo stesso un colore omogeneo e rilevante con le tombe limitrofe. In aggiunta è stato effettuato un ritocco puntuale e un consolidamento della pellicola pittorica.

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