Inchiesta sulla riforma dei musei. Parlano Cecilie Hollberg e James Bradburne

Articolo tratto da Finestre nell’Arte

di Silvia Mazza , scritto il 13/04/2023  Categorie: Interviste / Argomenti: Musei


 

Comincia oggi la nostra inchiesta sulla riforma dei musei, con le prime due interviste: ecco il giudizio, le opinioni e i suggerimenti dei primi due direttori, Cecilie Hollberg (Firenze, Galleria dell’Accademia) e James Bradburne (Milano, Pinacoteca di Brera).

La gestione delle risorse umane è il più grande punto debole della riforma”, per James Bradburne. “Il direttore di un museo autonomo è uno ‘pseudo-datore di lavoro’ che, però, non decide”: ad esserne convinta è Cecilie Hollberg. Con la doppia intervista, rispettivamente, al direttore della Pinacoteca di Brera a Milano e alla direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze prende il via l’inchiesta a puntate che Finestre sull’arte ha deciso di dedicare ai musei autonomi a quasi dieci anni dalla prima Riforma Franceschini. Se sembra che l’unica distinzione apprezzabile tra musei di prima fascia (la Pinacoteca) e seconda (la Galleria) consista nel diverso, significativo, trattamento economico dei rispettivi direttori, entrambi gli intervistati sono d’accordo sulla necessitò di gestire autonomamente anche l’organico, e non solo le risorse finanziarie, come è attualmente. Opinioni divergenti su altri fronti: per Bradburne l’ulteriore riconoscimento a questi musei “speciali” della personalità giuridica sarebbe la chiave della svolta, mentre sarebbe uno svantaggio, invece, per Hollberg; difettosa per il primo la struttura di governance, valida invece per la seconda, che però lancia l’allarme per la mancata rinomina del Collegio dei revisori che rischia di paralizzare il museo.

Le preoccupazioni che avevano accompagnato l’avvio della Riforma sul rischio che le attività di valorizzazione potessero prevalere su quelle inerenti la tutela sembrano fugate, almeno per questi primi due casi, dall’attenzione prestata da entrambi i direttori alla seconda. E poi, impegno sul fronte della fidelizzazione della comunità cittadina. Ma se Bradburne spiega a quali condizioni si può parlare di gratuità dei musei, Hollberg è scettica. In chiusura, quest’ultima non se la sente di dare un voto alla sua esperienza autonomistica, mentre il museologo britannico assegna una clamorosa insufficienza.

(Continua con le interviste sul sito della rivista Finestre nell’Arte) (vedi link in alto)

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