Kermes e Confrestauro firmano un accordo per promuovere la cultura del Restauro in Italia

Inizia dal numero 131 di Kermes una collaborazione tra KERMES e Confrestauro

Ne parliamo con il presidente dell’associazione Alberto Rui.

Presidente Rui, cos’è Confrestauro?

Confrestauro è l’associazione che riunisce restauratori, aziende produttrici di materiali, architetti ed esperti del settore. È stata fondata da me e da altri 10 soci nella primavera del 2023 con l’obiettivo di rappresentare e promuovere il settore del restauro e della conservazione del patrimonio storico e artistico italiano. Oggi conta circa 120 soci e 30 aziende associate.

Com’è nata la volontà di fondare l’Associazione?

Principalmente dal mio personale e profondo amore per l’arte che mi ha portato a intraprendere un percorso dedicato alle dimore storiche e agli edifici religiosi. Oggi, attraverso l’Associazione, vogliamo far crescere la consapevolezza e l’importanza attorno al restauro Made in Italy.
Con Confrestauro vogliamo rappresentare e promuovere il settore del restauro e della conservazione del patrimonio storico e artistico italiano per farlo diventare un asset economico fondamentale su cui puntare. Per questo facciamo rete con le eccellenze specializzate nei vari ambiti del settore: dalla progettazione alla parte applicativa del restauro, fino ai materiali e ai sistemi innovativi.

Come raggiungete questo scopo?

Lo raggiungiamo attraverso la collaborazione di professionisti e imprese con solide basi culturali e tecniche, maturate sia in ambito accademico sia nella professione, attraverso esperienze specifiche, che permettono di avere gli strumenti più efficaci per collocare il manufatto nella sua corretta cornice storica e artistica di riferimento, nel suo contesto geografico e nel suo ambito tecnologico. Nel corso di questo anno avete avviato delle collaborazioni?
Sì ne abbiamo attivate diverse e in diversi settori. Confrestauro, infatti, è molto attiva nel promuovere la formazione dei giovani restauratori e nel garantire loro l’accesso al mondo del lavoro. Abbiamo avviato collaborazioni con diverse scuole di restauro e organizziamo eventi e iniziative
per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Ci può fare qualche esempio?

Un esempio è il Career Day della Scuola di Botticino in collaborazione con Valore Italia. L’evento, che si svolto a fine 2023, ha permesso a venti studenti, laureandi e neolaureati della Scuola di Botticino di incontrare i rappresentanti di dieci aziende del settore del restauro, di raccontare il proprio percorso didattico e consegnare il proprio profilo delle competenze acquisite negli anni e delle prospettive di futuro. La collaborazione con questi istituti ci permette di entrare in contatto con giovani restauratori talentuosi, pronti a dare un contributo importante al settore in Italia.

E con le aziende?

Della stessa importanza anche la partnership con aziende altamente specializzate nel settore del restauro. Penso ad esempio al Gruppo Leonardo Solutions – Domodry, proprietario della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT, a Keim, G.E. Ponteggi, Calchèra San Giorgio, Fila, Agosti Nanotherm.
A febbraio avete organizzato anche un evento a Roma Siamo stati a Roma il 22 febbraio, presso il Salone degli Arazzi all’interno di Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ed è stata l’occasione per presentare le attività di Confrestauro alle autorità istituzionali, quali il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il presidente della Commissione Cultura alla Camera dei deputati, Federico Mollicone. È stato un momento molto importante per illustrare i progetti e le collaborazioni che ci hanno visto protagonisti in questo anno e quelli che abbiamo in programma. Gli obiettivi per i prossimi due anni sono infatti molto ambiziosi e sfidanti, a partire dalle collaborazioni che ci auguriamo di poter attivare presto.
Per esempio, con Assoverde, con la Fondazione beni culturali ebraici in Italia, con ANACI, l’associazione che unisce gli amministratori condominiali. Vogliamo puntare sempre più in alto per diventare, entro il 2025, protagonisti del patrimonio storico culturale italiano.

Menu