La cattedrale di Notre Dame è stata documentata con fotogrammetria e digitalizzata con laser scanner in 3D

Andrew Tallon, esperto dell’architettura gotica, ha iniziato a scansionare la Cattedrale di Notre Dame nel 2001. Sebbene il professor Tallon oggi non sia più con noi, i ricchi dati che ha acquisito hanno assunto un’importanza eccezionale a causa del devastante incendio che ha colpito la Cattedrale. Ma anche i dati acquisiti con prese fotogrammetriche dall’Istituto del Catalogo dei monumenti francesi saranno oggi utilizzabili.

Tallon è stato uno dei primi pionieri nell’uso della scansione laser 3D, utilizzata per comprendere meglio il progetto, la costruzione e la longevità delle cattedrali gotiche. Ha usato il suo primo laser scanner, il Cyrax, per iniziare il suo studio su Notre Dame nei primi anni del 2000. Nel 2005 si era dotato di un Leica HDS 3000, che aveva usato per continuare la sua documentazione, ora di importanza critica, di questa grande fabbrica.

In un’intervista di Angus Stocking in un articolo di Lidar News del 2015, Tallon spiegava il suo interesse per la scansione laser 3D. “Notre-Dame presenta molti interrogativi su come è stata costruita e su come rimane in piedi così alta”, diceva Tallon. “Ad esempio, Notre Dame segna il momento in cui i contrafforti volanti sono stati usati per la prima volta, con molte domande aperte dallo studio dei modelli di deformazione rivelati nelle scansioni. Sono stato in grado di produrre nuove prove convincenti per sostenere l’affermazione del mio mentore, Stephen Murray, che i contrafforti sono stati concepiti e utilizzati lì prima di quanto precedentemente creduto. Con la scansione, potrei davvero dimostrarlo. Nel campo della struttura architettonica, questo è il metodo più vicino a cui si possa mai arrivare per la prova.”

Tallon era ancora al lavoro per catturare la Cattedrale di Notre Dame nel 2013-2014 utilizzando gli scanner Leica Geosystems C10 e P20.

Molta documentazione così prodotta sarà utile per la ricostruzione, dati 3D che aiuteranno a guidare il suo ritorno alla gloria.

Una grande lezione viene rafforzata con questo ed al di là della spinta emozionale che vuole la ricostruzione con la generica frase: “dov’era e come era” peraltro abbastanza discutibile, c’è da considerare la fondamentale importanza delle prese fotogrammetriche realizzate nelle campagne di documentazione che vennero avviate in Francia negli anni ’70-’80 dal gruppo istituto da Maurice Carbonnel dell’Institute Geographic National, che riuscì ad avviare la documentazione di tutti i monumenti francesi con materiali fotogrammetrici atti alla restituzione 3D. Cito a tal proposito il suo fondamentale scritto in uso presso la scuola dell’ICCROM: https://www.iccrom.org/fr/publication/photogrammetrie-appliquee-aux-releves-des-monuments-et-des-centres-historiques. Negli stessi anni in Italia Giovanni Urbani, all’epoca direttore del nostro Istituto Centrale per il Restauro, voleva avviare una analoga campagna di documentazione fotogrammetrica di tutto il patrimonio italiano, lanciata con una apposita mostra con i danni dei terremoti, purtroppo però mai avviata veramente e attuata solo in casi isolati.

Da non trascurare anche un’altra fonte che proviene da un’azienda di videogiochi. Modelli accurati della cattedrale sono stati raccolti per la creazione del best-seller “Assassin’s Creed: Unity”, in cui l’eroe / giocatore è in grado di scalare sia l’esterno che l’interno del massiccio edificio.

Un’artista per il gioco Ubisoft, Caroline Miousse, ha dichiarato a The Verge “Nel caso di Notre Dame, la struttura più grande del gioco, era necessario ricreare un modello della cattedrale che in realtà non esisteva al momento. L’artista Miousse trascorse letteralmente anni a manipolare i dettagli dell’edificio. Ha esaminato le foto per ottenere l’architettura giusta e ha lavorato con gli artisti della trama per assicurarsi che ogni mattone fosse come dovrebbe essere nella realtà.”

L’articolo su Archeomatica

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