Ricerca sulla conservazione del ferro ossidato. Le lastre di Roberto Ciaccio

Venerdì 18 maggio, h 15:00

Ricerca sulla conservazione del ferro ossidato. Le lastre di Roberto Ciaccio,
di e a cura di Alice Palladino. Ebook Nardini Editore

Intervengono: Alice Palladino, Restauratrice di arte contemporanea, autrice del libro; Serena Francone, Restauratrice di arte contemporanea


Dall’incontro con l’artista Roberto Ciaccio è nato lo studio per trovare un protettivo idoneo per la parte posteriore delle sue lamiere in ferro. Nonostante Ciaccio utilizzi diversi metalli (rame, zinco, alluminio, ecc.), l’autrice ha scelto di analizzare esclusivamente il ferro, un metallo estremamente instabile, incapace di formare patine protettive, su cui, come nel caso delle lamiere che ha utilizzato nel suo lavoro di sperimentazione, si possono frequentemente osservare svariate tipologie di ossidi, distribuite non uniformemente su larga parte della superficie. Due sono stati gli obiettivi della ricerca di Palladino: i test sulle tre lastre e la conservazione. Ha quindi realizzato una serie di campioni impiegando numerosi materiali, dalle cere, agli smalti, ai fondi anticorrosivi, scegliendo di conseguenza anche diversi solventi. Terminati i test, ha poi sottoposto le tre opere a variazioni di umidità e temperatura per un mese in camera chiusa, in modo da osservarne i cambiamenti e valutare il prodotto più idoneo, tenendo in considerazione le esigenze dell’artista. Infine, ha progettato una cassa per la conservazione ed il trasporto, scegliendo materiali leggeri per l’imballaggio, stabili, isolanti rispetto ai cambiamenti microclimatici, ed uno di questi anche ignifugo. Il libro è completato dallo studio di Serena Francone “Proteggere la ruggine come patina artistica: una sfida”. Spesso gli artisti ricorrono al ferro per le loro sculture o installazioni, essendo un materiale economico e facilmente reperibile. La conservazione di queste opere pone una problematica non da poco conto per i restauratori, che devono valutare di caso in caso se la ruggine debba essere rimossa o invece preservata per non alterare l’intento artistico originario; e qualora essa debba essere preservata, occorrerà trovare una metodologia d’intervento che non alteri la cromia caratteristica e l’aspetto “vellutato” delle superfici arrugginite

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