Somaini in America” (8.9.2021-31.3.2022)

La mostra “Somaini in America” (8.9.2021-31.3.2022), curata da Francesco Tedeschi e da chi scrive, ripercorre attraverso una ventina di sculture, alcuni disegni e fotomontaggi, la fortuna riscontrata dall’opera del grande scultore lombardo nel collezionismo americano, che lo porterà nel corso del tempo a entrare nelle raccolte dei maggiori musei e a realizzare opere monumentali nelle città di Rochester, Baltimora e Atlanta. Per quanto riguarda i musei basti citare il Moma, che acquisisce opere di Somaini tramite le donazioni della famiglia Rockefeller e dell’architetto Philip Johnson, il Detroit Institute of Arts, oggetto della donazione di Lydia Winston Malbin, oltre al Kreeger Museum e all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington.
Accompagnano la selezione delle opere esposte immagini e documenti relativi alle sculture conservate in questi ed altri musei d’oltreoceano.
In occasione di Milano ART WEEK e Miart, la Fondazione inaugura la nuova sede e l’attività espositiva con un’importante personale dello scultore che approfondisce la ricognizione sulla fortuna riscontrata dalla sua opera negli Stati Uniti per circa un ventennio, a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Nel 1959 Somaini riceve infatti il premio come migliore scultore straniero alla Biennale di San Paolo del Brasile e nel 1960 tiene la sua prima personale all’Istituto Italiano di Cultura di New York, organizzata dalla Galleria Odyssia e presentata da Giulio Carlo Argan, che raccoglie opere prestate da collezionisti americani. La selezione, curata da Luisa Somaini e Francesco Tedeschi, riprende con nuovi spunti l’argomento trattato in altre recenti esposizioni tenutesi alla Triennale, alle Gallerie d’Italia e al Museo del Novecento di Milano nel 2017 e alla galleria Open Art di Prato l’anno successivo, proponendo una ventina di sculture datate tra il 1952 e il 1976, che insieme ad alcuni disegni e fotomontaggi ripercorrono quella grande stagione. Tra queste, alcuni esemplari delle Proposte per un monumento, delle Verticali, delle Orizzontali e delle Oblique, delle successive Memorie dell’Apocalisse, dei Racconti e delle Figure di fuoco: motivi tra i più amati dal collezionismo americano. Tra i lavori esposti, provenienti dall’Archivio del Maestro, da collezioni private e dalla Galleria Open Art, figurano anche alcuni lavori delle serie avviate da Somaini dopo la stagione informale, come le Cadute dell’uomo, i Da Sotto e le Carnificazioni di un’architettura. 
Motivi legati alla riflessione sul rapporto tra scultura e contesto urbano, innescata dal contatto con la cultura americana durante i numerosi viaggi compiuti negli Stati Uniti e maturata nel corso delle esperienze di collaborazione con gli architetti, che lo conducono nel 1970 alla realizzazione di opere monumentali per le città di Atlanta, Baltimora e Rochester. Arricchisce il percorso espositivo una accurata raccolta di immagini che documentano la fortuna dell’opera di Somaini nel collezionismo americano, attraverso la presentazione delle raccolte dei maggiori musei e istituzioni statunitensi.
Basti citare il Moma, che acquisisce opere di Somaini tramite le donazioni della famiglia Rockefeller e dell’architetto Philip Johnson, il Detroit Institute of Arts, oggetto della donazione di Lydia Winston Malbin, oltre al Kreeger Museum e all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington.
La mostra, realizzata dalla Fondazione Somaini in collaborazione con la Galleria Open Art di Prato, è accompagnata da un catalogo bilingue (MF Edizioni, Signa/FI) con un testo di Francesco Tedeschi, una approfondita antologia critica e apparati biobibliografici.
Contemporaneamente uscirà il Catalogo ragionato della scultura, curato da Enrico Crispolti e Luisa Somaini, edito da Skira editore.

Per quanto riguarda l’attività della Fondazione e il Catalogo ragionato, si veda anche il sito francescosomaini.org.
Visite solo su prenotazione nel rispetto delle disposizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Per informazioni e prenotazioni scrivere a fondazione.somaini@gmail.com oppure chiamare il numero +39 02 58311707.
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