Una restauratrice italiana nella città ferita di Mosul. Intervista ad Alessandra Di Francesco

Tratto da Arttribune: Una restauratrice italiana nella città ferita di Mosul. Intervista ad Alessandra Di Francesco   –  di Manuela De Leonardis   10/09/2023


È intimo e accogliente lo studio di Alessandra Di Francesco (Roma, 1965) nel quartiere romano Appio Latino. Artista rigorosa e coerente, la sua poetica s’intreccia all’esperienza umana e professionale con Pina Bausch e il Tanztheater di Wuppertal, frequentato alla fine degli Anni Ottanta; ma nella sua vita c’è anche il restauro. Proprio questa sua professionalità l’ha portata a Mosul, in Iraq, all’inizio del 2023, con un incarico dell’Unesco, che nel 2018 ha lanciato l’iniziativa Revive the Spirit of Mosul, incentrata parallelamente sul restauro dei beni storico-architettonici e sul rafforzamento delle istituzioni educative e culturali.

Mosul, 7 agosto 2021. Photo Louis-Cyprien Rials. Courtesy of the artist
Mosul, 7 agosto 2021. Photo Louis-Cyprien Rials. Courtesy of the artist
L’antica città di Mosul e il restauro Unesco

L’antichissima città di Mosul, capoluogo del governatorato di Ninive, situata vicino alla confluenza dei fiumi Tigri e Khosr, è tristemente nota per l’occupazione e devastazione da parte dello Stato islamico (ISIS) che la prese in una manciata d’ore nel giugno 2014. Liberata dalle truppe irachene nell’estate 2017, dopo una battaglia estenuante e lunghissima con i bombardamenti americani e la guerriglia urbana, Mosul è ancora oggi una città ferita, soprattutto la parte ovest con le mura ottomane che circondano ciò che resta della città vecchia con il Museo. La furia iconoclasta dei jihadisti che si è abbattuta su Palmira in Siria, distruggendo anche le vicine città assire di Nimrud e Hatra, non ha risparmiato le opere d’arte preislamica custodite a Mosul considerate “offensive” per la religione islamica; in parallelo, il traffico illegale di antichi reperti è servito per l’autofinanziamento del gruppo terroristico. A Mosul, Alessandra Di Francesco ha incontrato il fotografo francese Louis-Cyprien Rials (Parigi, 1981) autore di una serie di fotografie di reportage che inquadrano scorci della città vecchia restituendo la dimensione di una quotidianità in bilico tra passato e futuro.

Leggi l’intervista nell’articolo su ArtTribune (vedi link in alto)

 

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